Con una percentuale che tocca il 48,7%, ed una percentuale che tocca il 48,7%, lOcse rivela che rispetto alle tasse sul lavoro, siamo quinti al mondo. Per ciò che riguarda gli oneri fiscali medi più alti, aggiunge l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, li pagano i lavoratori belgi, senza figli, seguiti da tedeschi. E se si prende ad esempio – come indicatore – le tasse su un lavoratore con due figli, lItalia si piazza al quarto posto. I lavoratori di Cile, Nuova Zelanda e Messico pagano una percentuale più bassa dei loro salari allo Stato. Le imposte sul reddito da lavoro per il lavoratore medio in tutta l’Ocse hanno continuato a diminuire per il terzo anno consecutivo nel 2016, scendendo al 36 per cento del costo del lavoro. “Rimangono prioritari gli interventi sul lavoro per incoraggiare la propensione a occupare” scrive in proposito il presidente della Commissione lavoro del Senato Maurizio Sacconi (Energie per l’Italia), intervenendo sul blog dell’Associazione amici di Marco Biagi. In primo luogo continua Sacconi – come suggerisce l’Ocse, occorre ridurre strutturalmente il cuneo fiscale a partire dal premio Inail e dai contributi per malattia. Lo stesso sostegno all’impiego dei giovani va concentrato sull’azzeramento di ogni prelievo parafiscale sui contratti di apprendistato”. Nello specifico, il cosiddetto cuneo fiscale raggiunge il 54% in Belgio, il 49,4% in Germania, il 48,2% in Ungheria ed il 48,1% in Francia. I cileni pagano ’solo’ il 7%, seguiti da neozelandesi al 17,9 per cento e dai messicani al 20,1 per cento. Inoltre, spiegano ancora i dati raccolti dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, anche se a febbraio il numero dei senza lavoro è sceso rispetto al mese precedente, il tasso di disoccupazione per l’area Ocse è rimasto invariato. Il tasso di disoccupazione è al 6,1 per cento, invariato rispetto a gennaio. Il tasso di disoccupazione giovanile è sceso al 12,3 per cento a febbraio dal 12,5 per cento nel mese di gennaio. Il numero dei disoccupati nell’area Ocse era di 38 milioni a febbraio, rispetto ai 38,28 milioni di gennaio. Tra i membri dell’Ocse, il tasso di disoccupazione è sceso nella zona euro e nell’Ue, ma anche in Canada, Giappone, Messico e Stati Uniti. Il tasso di disoccupazione, invece, è cresciuto in Corea del Sud e Australia.